mercoledì 16 settembre 2009

Era il lontano 2000...

(Continua...)

Era il lontano 2000...

La Nuova Zelanda si stava preparando a difendere la coppa conquistata a San Diego e in Italia c'era molta curiosità per il consorzio, che portava il tricolore agli antipodi, nella terra della vela per eccellenza.
Il team Prada, stava marciando spedito nei primi round robin, tanto da guadagnarsi il soprannome di "Silver Bullet", affibbiatole da un Cino Ricci entusiasta delle prestazioni del team italiano e tutti sognavamo di rivivere le fantastiche emozioni che ci aveva regalato il Moro di Venezia prima di lei.
Anche io, ero tra quei tantissimi Italiani, che la sera tirava tardi in attesa del collegamento da Auckland, nonostante il sonno e la stanchezza, purtroppo però, molti ricorderanno che il collegamento iniziava spesso, con una laconica inquadratura del segnale denominato "intelligenza", che ci faceva sparire ogni velleità di veder partire a breve, le tanto attese regate.
Fu in quelle circostanze, per ingannare l'attesa, che mi inventai il gioco che ho il piacere di presentarvi.
La tovaglia a quadri che era ancora sul tavolo, divenne il campo di regata, i quadretti le caselle del piano di gioco, i gusci delle noci appena mangiate, gli scafi, un pò di mollica di pane, uno stuzzicadenti, ed una vela ritagliata da un post-it e le barche furono pronte, mi ricordai di avere nella bacheca appesa al muro, un dado da gioco, quattro tappi per fare le boe di percorso ed il gioco era fatto!!
Sera dopo sera, nell'attesa di poter vedere Luna Rossa sfrecciare verso l'ennesima entusiasmante vittoria, misi a punto le regole del gioco, poche, semplici regole per privilegiare l'aspetto ludico e a detta degli amici con cui ho iniziato a giocare, l'obbiettivo era stato centrato in pieno, le regate erano sempre molto divertenti, nel lato di bolina, c'era la regola del "sottovento non si passa..." che rendeva la regata molto tattica, spesso si innescava una battaglia di virate, mentre nel lato di poppa ci pensava la regola "dell' ingaggio..." a ribaltare rocambolescamente le cose, quindi, frequentemente le combattutissime regate si decidevano in prossimità dell'arrivo.
In seguito, Luna Rossa vinse la Louis Vuitton Cup, facendoci rivivere le emozioni del Moro e andò a giocarsi la Coppa America con quei mostri sacri dei Neozelandesi, purtroppo, in quel momento imbattibili.
Negli anni a seguire fino ad oggi il gioco è stato migliorato, sia nell'estetica, sia apportando piccoli cambiamenti alle regole, ma quel che non è cambiato è che riesce sempre a divertirmi ed a entusiasmare chi ci gioca per la prima volta.

Emanuele Vitali